venerdì 5 dicembre 2008

De Magistris e il telespettatore

Riesplode il caso De Magistris.
Chi??!?!
Ah, quello che che ce l'aveva con Mastella?
Si, che poi era andato in televisione per farsi pubblicità...!
Ade' dice che c'era un complotto ai suoi danni...!!
Ma mi faccia il piacere...! Era un incompetente, l'ha detto anche il CSM, han fatto bene a mandarlo via, chissà che mafia che c'ha dietro per fare sempre notizia! E poi dicono che i magistrati non so amici dei giornalisti. Basta, a me i giudici fanno tutti schifo, si approfittano delle disgrazie altrui per fare carriera! Vergogna!

Ecco. Ho provato ad immedesimarmi nel citttadino medio, informato da Tg vari,Porta a Porta e affini. L'opinione pubblica la pensa così, per me, o sbaglio?

Buona informazione a tutti!

martedì 2 dicembre 2008

OCCUPIAMO MEDIASET!!

In questi giorni si è sentito spesso parlare dello strapotere del governo, del suo disinteresse verso la cittadinanza che protesta, ultimamente per i famosi tagli alla scuola, in precedenza una manifestazione contro il Lodo Alfano.
E il governo tira dritto, inarrestabile, costringendo il Parlamento, ormai privo di significato, a legiferare come Silvio comanda.
Ecco, volevo fermarmi a ragionare sulla protesta.
Gli studenti che scendono in piazza, ora si chiamano L'Onda, i lavoratori che scioperano, vanno in piazza, manifestano, ricevono promesse o attacchi e poi tutto torna come prima o, se va bene, quasi tutto.
Con ciò non voglio dire che manifestare non serve, anzi, magari fosse sempre così.

Quello a cui pensavo era il luogo della protesta: la piazza, solitamente, o nei pressi del centro del potere politico, Palazzo Chigi, o la sede del Parlamento.
Ma è quello il centro del potere ora?
E' Berlusconi in quanto Presidente del Consiglio l'oggetto della protesta?
E' la piazza il luogo giusto dove comunicare le proprie ragioni?
E serve marciare per chilometri con bandiere e striscioni tenendo comizi a cui vanno chi conosce già i motivi per cui protesta, quindi non raggiungendo nuove persone?

Io propongo d'ora in poi di manifestare solamente nel vero centro di potere berlusconiano: Mediaset.
Facciamo sentire le nostre ragioni sotto la sede centrale di Mediaset.
Occupiamo la sede fisicamente se necessario!
E contemporaneamente anche la sede della Rai, sotto il famoso cavallo! Evidenziamo come l'informazione, pubblica e privata, sia al servizio del pensiero
unico.
Gridiamo che siamo consapevoli che anche le trasmissioni più apparentemente innocue da Amici a Striscia la Notizia, dai reality a Domenica in, e chi più ne ha più ne metta, sono armi di distrazione di massa, indispensabili per plagiare la nuova generazione di cittadini televisi.

Trasformare l'essenza civica del cittadino in un ammasso di televotanti perenni.
Questo è il loro intento. A questo noi ci dobbiamo ribellare.
In questo regime mediatico la vera protesta non può che nascere sotto i simboli stessi della televisione.