venerdì 28 marzo 2008

10 domande che non sentirete mai in TV

Sig. Berlusconi, nel processo Dell’Utri sono stati accertati rapporti tra Lei, Dell’Utri stesso e i capi mafia degli ultimi 30 anni del calibro di Stefano Bontate, Totò Riina e Bernardo Provenzano. La requisitoria parla anche di pagamenti in contanti versati per un ventennio a Bontate prima e Riina poi. Tutto ciò è testimoniato non solo da decine di pentiti, ma anche da documenti, testimoni oculari, intercettazioni telefoniche, ambientali e filmati della Dia.
Cosa ha da dire al riguardo?

Sig. Veltroni, sempre a proposito di mafia, Crisafulli è stato filmato mentre baciava e abbracciava un capo mafia, era necessario candidarlo dopo che ci si è riempiti la bocca parlando della legalità nel suo partito? E perché non Nando Dalla Chiesa al posto suo?

Sig. Veltroni, le sembra opportuno candidare D’Alema, Fassino e Latorre, coinvolti nel più grande scandalo finanziario degli ultimi anni, con la faccenda Unipol-Bnl, nel quale tali politici erano esplicitamente partecipi all’affare e non solo tifosi come sostenevano?

Sig. Berlusconi, è vero che c’era lei dietro la scalata di Ricucci e Fiorani alla Banca Antonveneta e soprattutto al Corriere della Sera? Così poteva realizzare un progetto in parte fallito ai tempi di Licio Gelli e la P2, di cui lei faceva parte. Quanto c’è andato vicino stavolta?

Sig. Berlusconi, è vero che ha scelto la politica perché altrimenti con i debiti che aveva poteva fallire da un momento all’altro e rischiava di finire in galera come colluso con la mafia, come disse Confalonieri a ‘La Repubblica’ ?

Sig. Veltroni, perché candidate la Binetti, espressione del bigottismo malato dell’Opus Dei? C’entra forse qulacosa il potere del Vaticano e la sua influenza nella politica?

Sig. Berlusconi, come riesce a dar d’intendere agli italiani che tutti i suoi processi sono finiti con l’assoluzione e non con la prescrizione del reato commesso, come recitano la maggior parte delle sentenze che la riguardano? Forse ha qualche televisione e giornalista a lei compiacente?

Sig. Veltroni, mi faccia una classifica dell’argomento più inutile tra: lotta alla mafia, conflitto d’interessi(tutti), tv e informazione, abolizione leggi vergogna, lavoro, scuola, sanità.
Anche se capisco che i temi più importaniti sono i sondaggi, il voto utile e le promesse di più soldi a tutti che tanto nessuno manterrà mai. Ma le sembra il modo di fare politica, questo?

Sig. Veltroni, ultima domanda. Perché è proibito parlare male di Berlusconi, in quanto più che un avversario politico è un ladro, colluso coi mafiosi, corruttore di giudici, e ha portato in guerra l’Italia, solo per dirne alcune. Come si può aver rispetto di uno così?

Sig. Berlusconi, Cos’è per lei la libertà? E, citando Enzo Biagi, cosa ha avuto dalla politica e cosa ne ha ottenuto in cambio?

giovedì 27 marzo 2008

Opus Dei - Il DOVERE della Mortificazione corporale-

La mortificazione corporale è una libera scelta o una costrizione?
L’Opus Dei, come vi ho raccontato, mi ha detto che POSSONO farlo.
Allora io ho capito subito che mentivano perché avevo già letto questa testimonianza.

Amina Mazzali – Firenze. Ora ha 36 anni. A 15 è entrata nell’Opus Dei (reclutano persino minorenni).

Mortificazione corporale: “ A diciassette anni ho iniziato la mortificazione corporale: dovevo portare il cilicio alla coscia e frustarmi con la disciplina, ovvero la frusta. Non è una scelta, o una cosa facoltativa: te la chiedono espressamente, la mortificazione corporale. Il cilicio e la disciplina li dovevo usare solo quando mi trovavo nei Centri dell’Opus Dei, perché all’epoca-durante il liceo- abitavo ancora con i miei e solo all’università mi trasferii in una residenza dell’Opera”.
Come avvenne l’avvicinamento alla mortificazione corporale?
“ La numeraria che mi aveva ‘trattato’-questo il termine che usano per indicare l’azione di seguire passo dopo passo un giovane per avvicinarlo all’Opera- iniziò a parlarmi di questa cosa, la mortificazione corporale. Disse che era per volere del Padre. Io, quando la numeraria più grande che si occupava di me mi ha parlato della mortificazione corporale, sono rimasta allibita, pensavo che mi prendesse in giro, che scherzasse. Ricordo che me ne parlò durante un tragitto in metropolitana, a Milano, un’ambientazione piuttosto strana per un discorso del genere. Quando le epressi tutto il mio stupore mi spiegò che era un modo per avvicinarsi a Cristo. Mi ricordò che avevo promesso di essere disposta a dare tutto. Se ti tiri indietro, ti dicono che sei una persona inaffidabile, che non sei degna della chiamata privilegiata di Dio, che sei una vigliacca”.
I meccanismi di manipolazione psicologica per costringere un’adolescente a simili passi sono sottili e implacabili.
“ Da qul momento in poi il mio rapporto con l’Opus Dei era basato tutto sul senso di colpa. Mi dissero: “Tu hai dato la vita a Dio una volta per sempre, ti sei impegnata, devi farlo”. Tutto era basato su quello. Dicevano: “ Se ti tiri indietro non sei una persona corretta, volti le spalle a Dio”. Pian piano sviluppi un senso di colpa che ti costringe a fare anche ciò che non vorresti; perché non è del tuo giudizio che ti devi fidare ma della voce di Dio che ti viene attraverso i direttori”.
La scena della “prima volta” di Amina è rimasta bene impressa nella sua mente.
“C’era una residenza di riferimento, dove abitavano le numerarie che si chiamava Alzaia. Ed è avvenuto lì, per me, l’inizio del cilicio e della disciplina.la numeraria che mi aveva seguito in tutto il percorso mi ha portato in camera sua, in bagno. Là c’erano degli armadietti, dove tenevano questi oggetti. Mi ha detto: “Le numerarie, per volere del Padre, devono compiere ogni giorno la mortificazione corporale”. Mi ha spiegato come indossare il cilicio e come usare la disciplina. Io la ascoltavo tra il divertito e lo sconvolto, ancora non potevo crederci. Mi disse che bisognava essere disposti a tutto, con tutti i corollari; disse che il cilicio si ispirava alla corona di spine di Gesù, si giustificò dicendo che sono cose che si sono sempre usate nella storia della Chiesa anche se adesso un po’ meno che in passato.Mi ha dato il cilicio e la disciplina, me li ha regalati. Forse ce li ho ancora, non so, o forse li ho buttati via, in un momento di rabbia. La disciplina è formata da una corda intrecciata e annodata, che forma un manico da cui si dipartono tre o quattro funi intrecciate con nodi. Tra noi numerarie si diceva che il Padre Josemaria(Escrivà de Baleguer, quello fatto santo) avesse inserito dei chiodi nella frusta, delle lamette da taglio per farsi più male(versione confermata dallo scrittore John Allen) in altri casi c’era chi inseriva, per farsi più male, delle palline di plastica”.
Il cilicio: “…Si può regolare e stringere come si vuole, dipende dalla ‘generosità della persona. A me sono rimaste le cicatrici. Adesso si vedono un pò meno, ma se vai a fare il bagno al mare si notano chiaramente. Noi numerarie, le rare volte che ci portavano al mare, dovevamo indossare un costume da bagno con la gonnellina, una cosa ottoccentesca, ridicola. L’assurdo è che all’Opus Dei ti senti ripetere: “Tu sei ugulae agli altri, sei normale, sei una donna in mezzo alle altre donne”. Però vivi queste cose che in realtà sono fuori dal mondo.Per Es. fino al 1997 vigeva l’obbligo di portare sempre la gonna perfino nelle escursioni in montagna. A nulla valse una mia richiesta alle direttrici di poter talvolta fare uno strappo alla regola. Tutto questo non è laico, è il contrario di quello che ti dicono loro, quando affermano che noi siamo i campioni della laicità”.

Capite ora perché nella e-mail dell'Opus Dei che mi hanno mandato come risposta hanno mentito?

Opus Dei - A Vatican Cult That Teaches SadoMasochism

Non ci sono video critici in italiano sull'Opus Dei. Ho scelto questo in inglese, giusto per dare un'idea più concreta su quanto detto nel post precedente.

mercoledì 26 marzo 2008

Opus Dei - Notizie e Testimonianza-

Prima di partire con la testimonianza, qualche notizia di carattere generale sull’Opus Dei.
Prendo spunto dal libro di Pinotti ‘Opus Dei segreta’.
Fondata dal sacerdote spagnolo Escrivà de Balaguer nel 1928(in seguito fatto santo) e diventata Prelatura personale nel 1983, concessagli da Papa Giovanni Paolo II.
La prelatura personale garantisce all’Opus Dei una forte autonomia, paragonabile a quella di una diocesi extraterritoriale.
Conta 85.000 membri in tutto il mondo. Entra, attraverso i suoi membri, nelle attività di banche, industrie, partiti politici( la Binetti), sebbene sia dedita a opere di carità.
L’Opus Dei ha una caratteristica contraddittoria, è di fatto segreta, in quanto i suoi membri non si conoscono, come una setta è misteriosa nei suoi rituali, ma è dotata di un sito internet, visitato nel 2005 da tre milioni di utenti. Ed entra sempre più nella società che conta in tutto il mondo.
La sua visione conservatrice del mondo sta influenzando la maggior parte dei cattolici. Negli ultimi anni ha avuto molto successo grazie a Papa Woytila e adesso Papa Ratzinger, diventando quasi una Chiesa nella Chiesa.
Infine, è stata criticata molto la scelta della santificazione del suo fondatore nel 2002, in quanto in passato aveva appoggiato la dittatura franchista. Ora è oggetto di un vero e proprio culto della personalità.

Giornata tipo di una numeraria( un membro semplice dell’Opus dei viene chiamato così)

Emanuela Provera – Milano.Entrata all’Opus Dei a 19 anni.
La giornata tipo di un numerario è definito rigidamente da una serie di norme e consuetudini codificate in diversi documenti a uso interno. Il più importante è il ‘Codex Iuris Particularis Operis Dei.’
“La mia giornata tipo era articolato secondo uno schema piuttosto rigido e soffocante. Tutto era regolato, quasi nulla era lasciato al caso e bisognava rendere conto di ogni cosa alla direttrice della residenza. Mi venivano consegnate delle schede in cui si indicava con una ‘x’ il compimento del piano di vita e degli incarichi apostolici.
Alle 6.10 del mattino sveglia. Baciavo il pavimento e a bassa voce pronunciavo la preghiera del mattino, dopo aver detto il 'Serviam'. Correvo in bagno e facevo una doccia gelata, mentre pregavo per le “intenzioni" indicateci dal Prelato. Alle 6.45 mezz’ora di preghiera in oratorio. 7.15 Messa quotidiana in latino. 7.45 colazione. Alle 8 era il momento di pulire le stanze, insieme alle altre numerarie e alle ausiliari. Le numerarie indossavano un' uniforme bianca. Le ausiliari una blu.
Alle 9 incontro con la diretrice, per concordare il programma della giornata. Discutevamo del piano per avvicinare ragazze all’Opus Dei, impegnandosi di farlo tramite formule precise tipo ‘Cercherò di persuaderla a recarsi da un nostro sacerdote per confessarsi’.
Alle 9.45 uscivo per raggiungere l’università, durante il tragitto leggevo un libro approvato dalla direzione spirituale( c’è un indice di libri proibiti). Non era abitudine consentita leggere nulla al di fuori di una lista suggerita dai direttori.
Dalle 10 alle 13 frequentavo i corsi di Giurisprudenza a Milano. Poi pranzavo con l’amica di turno per convincerla ad appartenere all’Opus Dei.”
Dopo pranzo ogni giorno si vive la norma della mortificazione corporale.
“Per due ore al giorno ero tenuta, come ogni numeraria, a indossare sulla coscia il cilicio(codificato dai paragrafi 83 - 84 del Codex Iuris Particularis Operis Dei): una catena formata da anelli di metallo sui quali sono infisse delle punte che penetrano nella carne. Una pratica dolorosa, alla quale, una volta alla settimana, viene affiancata quella della ‘disciplina’, la frusta con la quale si è tenuti a frustarsi le natiche o la schiena nuda”.
Dalle 15 alle 17 seguivo altri corsi universitari. Alle 18 facevo ritorno in residenza. Alle 18.30 mezz’ora di orazione, sempre sugli scritti del fondatore. Alle 20 la cena, poi mezz’ora di svago: le ‘tertulias’, chiacchiere e aneddoti sulla vita del Padre, sulle azioni apostoliche della giornata.
Alle 20.30 seguiva il rosario e la recita delle ‘preces’. Alle 22 l’esame di coscienza, popi inizia il ‘tempo notturno’ chi vuole rimanere alzata oltre quell’ora deve chiedere il permesso della direttrice. Dopo le 22 non è consentito parlare fino alla prima Messa del giorno dopo. Le luci vengono spente e ci si ritira. Ogni numeraria, in camera propria, si inginocchia davanti al letto e con le braccia distese a croce recita tre Ave Maria, spruzzando il letto di acqua benedetta. Tutti i gioni si dorme su una tavola di legno sistemata sopra una rete. Una volta alla settimana si riposa senza cuscino, per la cosiddetta ‘notte di guardia’, qualche volta si dorme per terra, per fortificare la capacità di sacrificio”.

Ecco, questo è solo l’inizio, la parte più “normale” dell’Opus Dei…

martedì 25 marzo 2008

Opus Dei

Verso la fine del 2006 è uscito un libro di Ferruccio Pinotti: “Opus Dei Segreta”
Il sottotitolo è : Frusta , cilicio e alta finanza. Per la prima volta parlano i testimoni.
L’ho comprato e l’ho letto, quasi tutto, non ho avuto la forza di finirlo dalla tristezza e rabbia che mi provocavano le testimonianze citate nel libro.Spinto dall’emotività la scorsa Pasqua avevo mandato una semplice e-mail all’Opus Dei. Eccola:

----- Original Message ----- From: rocco-79@libero.it
To: info@opusdei.it
Sent: Thursday, April 05, 2007 3:58
PMSubject: domanda>

E' vero che i numerari usano il cilicio per 2 ore al giorno tutti i
> giorni e una volta a settimana c'è la fustigazione?

Ed ecco la risposta:

Gentile signore,la mortificazione corporale, come qualsiasi altra pratica cristiana, non può essere imposta, trattandosi di una scelta personale, da inserire nel proprio rapporto con Dio. Pertanto, i Numerari, come qualsiasi altro cristiano, POSSONO fare quello che lei dice, se lo vogliono e se sono convinti di trarne frutti spirituali. Tant'è vero - lo chieda a qualche Numerario, se lo conosce - che nessuno li controlla se lo hanno fatto o meno.
Cordiali saluti e auguri di buona Pasqua.
dott. ALDO CAPUCCI
_____________________
Ufficio Informazioni della Prelatura dell'Opus Deiper l'Italia in Internet Milano
e-mail: info@opusdei.it
http://www.opusdei.it/

Ognuno può giudicare come vuole, ma le testimonianze affermano che la mortificazione corporale è obbligatoria. E questo è niente paragonato al clima di violenza psicologica di chi entra in quell’ambiente. Come ciliegina sulla torta, chi entra ha l’obbligo di effettuare il testamento, anche da giovane, a favore dell’Opus Dei.
Ecco, per me sono dei Ladri, Assassini e Torturatori. Ma capisco che non tutti la pensino come me, quindi parlerò solo dei fatti.

Voglio porre all’attenzione questo argomento perché da quando c’è questo Papa l’ingerenza della Chiesa sulla politica sta aumentando a livello esponenziale. E l’Opus Dei è parte integrante di quel mondo ‘cattolico’ che pensa alla religione come strumento per accrescere denaro e potere. È in pratica una setta segreta, ma riconosciuta dal Vaticano.

Nei prossimi giorni trascriverò parti di testimonianze di persone che sono riuscite a sopravvivere, nel senso reale del termine, a quel modo medievale e illegale di fare ‘religione’.
In Italia e nel mondo.
Amen.

lunedì 24 marzo 2008

RIGETTATO IL RICORSO DI MOGGI - IL TAR CONFERMA: LA "CUPOLA "C'ERA

Sospendo momentaneamente la storia di Calciopoli per un fatto di cronaca recente.

Tratto dalla Gazzetta dello Sport di giovedi 20 marzo. Articolo di Maurizio Galdi.

Trentatrè pagine di ordinanza, così la terza sezione del Tar del Lazio(presidente Italo Riggio) ha rigettato il rocorso di Luciano Moggi contro la squalifica sportiva per “Moggiopoli”.

LA CUPOLA C’E’: Dell’articolato provvedimento, comunque sono 19 righe a pagina 30 che fanno la differenza. Righe che parlano della “creazione di una struttura sapientemente articolata e fondata su interessati rapporti con i centri decisionali della Federazione e della classe arbitrale, la cui funzione non è certamente quella di assicurare ad una determinata società, all’interno del ‘sistema calcio’, un’immagine di strapotere sul piano organizzativo e funzionale, ma di ingenerare a suo favore una situazione di sudditanza psicologica” da parte degli arbitri e delle altre società.
Così scrivono i giudici amministrativi giustificando la sanzione inflitta a livello sportivo dalla Corte Federale.

CORRETTO OPERATO: Di fatto la sentenza ritiene corretto l’operato di tutti gli organi che si sono succeduti a giudicari(Caf,Corte Federale,Camera di conciliazione e arbitrato del Coni) ed è stato inoltre dichiarato “il difetto di legittimazione passiva” al Coni che, pertanto non doveva neanche essere chiamato in giudizio da Luciano Moggi.

DIFESE: L’impianto difensivo della Federcalcio( sostenuto dall’avvocato Medugno) e quello del Coni(avvocato Angeletti) ha retto anche se il Tar ha deciso di dover entrare nel merito e non ha dichiarato un difetto di giurisdizione. “Di questo siamo soddisfatti-dice Paolo Trofino, uno dei legali di Moggi, -. La Figc riteneva che il Tar non potesse avere giurisdizione e invece noi sostenevamo il contrario. Quello che non ci soddisfa in pieno è ancora una volta l’interpretazione dell’articolo 36 delle Noif e per questo abbiamo già deciso che presenteremo appello al Consiglio di Stato”.

LA NORMA: “Non possono essere nuovamente tesserati coloro che aabiano rinunziato ad un precedente tesseramento in pendenza di procedimento disciplinare a loro carico”, recita il comma 7 dell’articolo 36 delle Noif(Norme organizzative interne della Figc) e Moggi sosteneva che essendosi dimesso e non potendosi più tesserare non doveva subire il giudizio sportivo. “ Su questo-conclude Trofino- vorremmo avere una risposta chiara viste le diverse interpretazioni fatte dai vari organi federali e ora anche dal Tar”.