sabato 9 febbraio 2008
Fini e la madre
Esprimo solidarietà alla famiglia, compreso Gianfranco Fini.
Quando ho sentito la notizia, verso le 13 e 20, il tg ha letto l'ansa e nient'altro. Giustamente. Arriva in redazione una notizia, non puoi fa un servizio in 5 minuti!
Allora ho pensato, memore della scomparsa della madre di Berlusconi solo qualche giorno fa(vedi il mio post "Berlusconi e la madre"), adesso faranno un bel servizio sul tg1 delle 20. Se tutti i cittadini sono uguali, se almeno la morte è uguale per tutti, o perlomeno è uguale per tutti i personaggi pubblici, e se è uguale per le madri dei personaggi pubblici...
Insomma per la madre dello psiconano, notizia data in seconda pagina al TG1, per la madre di Fini, il tg1 delle 20 non ne ha nemmeno parlato. Aveva letto la notizia al giorno, basta così.
Chi cazzo è la madre di Fini? Mica c'ha un figlio con 3 televisioni e con isuoi servi nei punti chiave della RAI!
Ognuno tragga le sue conclusioni, la mia è che questa diversità di trattamento dimostra il grado di servilità dei media italiani.
Un livello così basso che si giustifica solo con la convinzione di vivere in un fascismo mediatico.
venerdì 8 febbraio 2008
Marco Travaglio: l'informazione in Italia - Annozero 7-2-08
Un po' di chiarezza, finalmente!
Almeno sul significato delle parole, troppo spesso usate a sproposito.
...ECCOLO!!
Quindi addio Forza Italia, come aveva detto, poi smentito fino a ieri, poi riconfermato oggi, e soprattutto addio a Alleanza nazionale. Cosa che Fini non ha mai detto. Non so se gli elettori di AN saranno contenti, ma comunque questo dimostra il basso grado di personalità e coerenza di Fini, cose che per un ex fascista non è il massimo...!
Si è allineato alla guida del suo capo dimostrandosi più servo di quel che pensassi, ma si sa le offerte del Cainano sono irrununciabili...
Mi spiace dirlo, aveva quasi conquistato la mia stima quando insultò Berlusconi dopo la piazzata sul gradino della macchina dal quale fece nascere il PDL,
ma anche lui si è piegato. Da buon cagnolino è tornato a cuccia con l'osso un pò consumato, ma è felice così, il padrone gli ha promesso un osso sano se sta buono...
Dov'è finita l'identità nazionale? e la tua personale?!
Spero che i tuoi elettori ti sputino in faccia, ma non penso lo facciano, dimostrerebbero intelligenza.
giovedì 7 febbraio 2008
...E IL POPOLO DELLA LIBERTA'?!
"Sono d'accordo con la filosofia di Veltroni, non sacrificherò le mie idee per tenere in piedi una coalizione, non scenderò a patti con nessuno. Il Popolo della Libertà nasce per correre da solo" (Silvio Berlusconi, La Stampa, 19 dicembre 2007).
"Noi siamo già pronti a stupilare un patto per andare da soli alle elezioni. Bisogna vedere se Veltroni è pronto ad accettarne le conseguenze" (Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore FI, La Stampa, 19 dicembre 2007).
mercoledì 6 febbraio 2008
ENRICO BERLINGUER
Riporto qui solo l'inizio, ma nel sito sopra indicato troverete tutto, se vi interessa. Io consiglio a tutti di leggere la sua vita, anche a chi è della parte opposta alla sua, troveranno alcune sorprese. E' pur sempre storia della nostra povera Italia.
ENRICO BERLINGUER
« È uno dei pochi politici che mantiene la parola. »
(Enzo Biagi)
« La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. »
(Enrico Berlinguer)
« Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia. »
(Enrico Berlinguer)
Enrico Berlinguer (Sassari, 25 maggio 1922 – Padova, 11 giugno 1984) è stato un politico italiano. Fu segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1972 fino alla morte.
Berlinguer nacque in Sardegna da Mario Berlinguer (avvocato) e Maria Loriga. La famiglia, appartenente alla piccola sassarese, gli permise di crescere in un ambiente culturalmente assai evoluto (il nonno, suo omonimo, era il fondatore del giornale "La Nuova Sardegna", e fu amico di Garibaldi e di Mazzini) e di profittare di relazioni familiari e politiche che influenzarono notevolmente la sua ideologia e la carriera politica successiva. Era cugino di Francesco Cossiga - che fu presidente della Repubblica - ed entrambi erano parenti di Antonio Segni, anch'egli capo di stato.
Giovane anarchico, nel 1937 prese contatti con gli antifascisti sardi nella prospettiva, poi non verificatasi, di una ribellione su base regionale contro il fascismo.
Profondo ammiratore di Marx, Berlinguer abbandonò l'anarchismo e nel 1943 si iscrisse al Partito Comunista Italiano (PCI). Partecipò alla Resistenza partigiana tra le "Brigate Garibaldi" e fu fra i protagonisti di un moto libertario esploso nella sua città natale: ci furono dei disordini di piazza e fu arrestato, ma fu rilasciato dopo tre mesi di detenzione.
Subito dopo la sua scarcerazione il padre lo portò a Salerno, luogo in cui la famiglia reale e il governo di Badoglio avevano preso rifugio dopo l'armistizio di Cassibile fra l'Italia e gli alleati. Nella città campana il padre gli presentò Palmiro Togliatti, che era stato suo compagno di scuola e che era all'epoca la personalità più importante del PCI. Berlinguer fece una buona impressione a Togliatti, che lo rinviò subito in Sardegna per perfezionare la sua preparazione politica; dopo il suo trasferimento a Milano lo fece entrare, giovanissimo, nel comitato centrale del partito.
Togliatti lo volle poi con sé anche a Roma: nel 1949 fu nominato segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana, carica che avrebbe mantenuto sino al 1956 e l'anno seguente divenne segretario della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, un'associazione internazionale di giovani marxisti.
In questa veste Berlinguer visitò insieme a Nerio Nesi l'Unione Sovietica, ma nel 1957 abolì l'obbligatorietà di tale visita (comprendente anche corsi di formazione politica), sino ad allora (anche solo ufficiosamente) passaggio necessario di tutti i dirigenti che intendessero fare carriera nel partito. Il 29 settembre 1957 sposò a Roma Letizia Laurenti da cui ebbe quattro figli: Bianca Maria (Roma, 9 dicembre 1959), Maria Stella (Roma, 16 novembre 1961), Marco (Roma, 7 gennaio 1963) e Laura (Roma, 6 maggio 1970).Tra i parenti stretti, molti hanno abbracciato la carriera politica. Il fratello Giovanni è uno dei leader del movimento politico Sinistra democratica mentre il figlio Marco è membro della Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista. Il cugino di Enrico, Luigi Berlinguer, è stato ministro della Pubblica Istruzione e senatore tra le file dei Democratici di Sinistra.La figlia Bianca è giornalista e da anni conduce telegiornali e approfondimenti per il TG3 , così come Laura.
LEADER DEL PARTITO
La presa di posizione, inattesa quanto "scandalosa", fu memorabile: tenne il discorso decisamente più critico in assoluto fra quelli che mai leader comunisti abbiano tenuto a Mosca [2], rifiutando tassativamente la "scomunica" dei comunisti cinesi e rinfacciando a Leonid Breznev che l'invasione sovietica della Cecoslovacchia (che definì espressivamente la "tragedia di Praga") aveva solo evidenziato le radicali divergenze affioranti nel movimento comunista su temi fondamentali come la democrazia socialista e la cultura.
Nel 1970 Berlinguer proclamò un altrettanto inattesa apertura verso il mondo dell'industria, rappresentativo peraltro sia di istanze politiche conservatrici che del "club dei capitalisti"[citazione necessaria]: dichiarando che il PCI guardava con favore ad un nuovo modello di sviluppo, inseriva il partito in un dibattito politico-economico fino ad allora considerato tabù per i comunisti.
Continua su http://www.wikipedia.it/
lunedì 4 febbraio 2008
Berlusconi e la madre
Esprimo solidarietà alla famiglia Berlusconi, compreso Silvio.
No comment per il minuto di silenzio alla partita del milan ieri sera. Adesso co' famo un minuto di silenzio quando muoiono le madri di ogni presidente di calcio?!
ma chiaramente Silvio è più uguale degli altri...
Ma ciò che non ho mandato giù è come i giornalisti abbiano strumentalizzato la morte della madre per favorire nuovamente l'immagine del figlio. Non perdono occasione per dimostrare la loro servilità. Hanno fatto vedere, in seconda pagina nel tg1, dopo il discorso del Papa Ratzinger, e prima della crisi di governo, Berlusconi ricevuto da Giovanni Paolo II e il Papa che gli dice salutami la mamma, poi una dichiarazione della madre che beatifica il figlio, e una dichiarazione di Silvio che chiede pubblicamente sostegno alla madre.
Così nell'immaginario collettivo delle persone Silvio passa per un figlio premuroso, cattolico, con un forte senso della famiglia. Forse in privato è così, anche se i fatti( 2 famiglie, l'Italia in guerra) dimostrano il contrario.
Ho trovato esagerata l'attenzione e l'importanza data a questo fatto, non è mica morta la regina!
E' deceduta a 97 anni, la madre di un viscido uomo in combutta con mafiosi di ogni tipo e epoca, che sta rovinando l'Italia e gli italiani.
Ma i giornalisti in Tv questo nn lo possono dire, perderebbero il lavoro, allora lo dico io.
E dico anche riportando un articolo della Gazzetta, altre citazioni della madre di Silvio, che comunque sia non conoscendo non giudico.
Di D'Alema dice: "prima sembrava fosse d'accordo su un sacco di cose con Silvio, poi ha cambiato idea, Ma che vadano al diavolo tutti! E fin qui tutto normale, sfogo che ci può stare, specie su D'Alema.
Ma poi Su Francesco Saverio Borrelli: "Ogni volta che lo vedo in Tv cambio canale". Forse preferiva vedere in casa Mangano che Borrelli, tra un mafioso assassino e un giudice ha scelto il primo.
Su Rutelli:" E' un cretino" e per me ha ragione, ma almeno non si è salvato dalla galera per prescrizione e leggi ad personam.
Su Prodi: Ma come può pensare di mettersi a paragone con Silvio?Non voglio essere cattiva, ma basta vederlo in faccia". Infatti Prodi Ha battuto Berlusconi alle elezioni 2 volte su 2 nel 1996 e nel 2006.
Concludo riportando un aneddoto, sempre scritto sulla Gazzetta, che se qualcuno ha letto forse ci crede pure....
Nell'autunno 1993, in una delle tanti notti insonni, Berlusconi vide mamma Rosa comparire sulla soglia della camera da letto e dirgli: " Se credi sia giusto entrare in politica, fallo. non avere paura. impegnati come hai sempre fatto nella tua vita.". Il Cavaliere ascoltò quelle parole e di lì a pochi giorni diede il via al progetto Forza Italia.
Io non metto in dubbio la veridicità dell'aneddoto in sè, ma che Berlusconi abbia fondato Forza Italia dopo quella frase della madre è una cazzata di quelle galattiche....!
Io la so diversa quella storia... che è documentata dal processo a Dell'Utri...c'entrava qualcosa Provenzano, miliardi di buffi e il rischio di finire in galera...
Questo giornalista ha avuto il coraggio di firmarsi e si chiama Andrea Schianchi. Attenzione ai servi! ( e due)
"Travaglio infame" Mimun manda sms a Funari
Direttore del Tg2, Poi del TG1, ora TG5...ma da chi cazzo apprendiamo le notizie? questo video è solo per dare un'idea di che tipo di persona sia Mimun. Attenzione ai servi!!