mercoledì 20 febbraio 2008

CHE GUEVARA su Wikipedia

Ieri Fidel Castro ha lasciato la Presidenza di Cuba dopo 50 anni di potere.
Sappiamo tutti che è un dittatore comunista.
Poi?
Oggi mi sembra giusto, prima di ricordare chi è Fidel Castro, rispolverare la memoria su Che guevara,l'uomo che ha di fatto portato il Leader Maximo al potere.
Essendo un mio punto di riferimento, probabilmente non sarei obiettivo se parlassi di lui.
Per questo consiglio a TUTTI di visitare il sito http://www.wikipedia.it/ per saperne di più. Riporto nel blog la parte iniziale.
(ES)
« ¡Hasta la victoria, siempre! »
(IT)
« Fino alla vittoria, sempre! »
(Che Guevara)
Ernesto Rafael Guevara De la Serna più noto come Che Guevara (Rosario, 14 giugno 1928La Higuera, 9 ottobre 1967) è stato un rivoluzionario argentino.
La foto che ritrae Guevara è stata una delle fotografie più stampate del secolo. Nel mondo, ci sono miliardi di effigi riguardanti il Che su riviste, libri, cartoline, poster, magliette e bandiere, ma il fotografo che la scattò, Alberto Korda, non ne trasse alcun guadagno.

Il soprannome di "Che" gli venne attribuito dai suoi compagni di lotta cubani in Messico, e deriva dal fatto che Guevara, come tutti gli argentini, pronunciava spesso l'allocuzione "che". La parola deriva dalla lingua Mapuche e significa "uomo", "persona", e venne ripresa nello spagnolo parlato in Argentina e Uruguay, per chiamare l'attenzione di un interlocutore, o più in generale, come un'esclamazione simile a "hey".
Guevara fu membro del Movimento del 26 di luglio e, dopo il successo della rivoluzione cubana, assunse un ruolo nel nuovo governo, secondo per importanza al solo Fidel Castro. Dopo il 1965, lasciò Cuba per "esportare la rivoluzione", prima nell'ex Congo Belga (ora Repubblica Democratica del Congo), poi in Bolivia. L'8 ottobre 1967 venne ferito e catturato da un reparto anti-guerriglia dell'esercito boliviano - assistito da forze speciali statunitensi ossia agenti speciali della CIA - a La Higuera, nella provincia di Vallegrande (dipartimento di Santa Cruz). Il giorno successivo venne ucciso nella scuola del villaggio. Il suo cadavere - dopo essere stato esposto al pubblico a Vallegrande - fu sepolto in un luogo segreto e ritrovato da una missione di antropologi forensi argentini e cubani, autorizzata dal governo boliviano di Sanchez de Lozada, nel 1997. Da allora i suoi resti si trovano nel Mausoleo di Santa Clara de Cuba.

CRONOLOGIA:

1928-1930 - Nasce a Rosario il 14 giugno[2], primo di cinque figli, da Celia de la Serna ed Ernesto Guevara Lynch. Trascorre i primi due anni di vita nel Nord dell'Argentina, nella sperduta e selvaggia zona di Misiones. Soffre di una forma cronica di asma e la famiglia si trasferisce sulla Sierra di Alta Gracia, vicino Córdoba.
1945-1950 - Si trasferisce a Buenos Aires assieme alla famiglia e lavora come impiegato municipale pur frequentando la Facoltà di Medicina. Compie il primo viaggio di 4.500 km in motocicletta insieme al suo miglior amico Alberto Granado.
1951-1952 - Viaggia attraverso il Cile e il Sud America fino alla Florida.
1953 - Si laurea e parte per un terzo viaggio attraverso il Sud America, questa volta in compagnia di un altro amico, Carlos Calica Ferrer. Inizia ad interessarsi alla politica e si avvicina al comunismo.
1954-1956 - Conosce la giovane peruviana Hilda Gadea che sposerà nel '56. Da lei ha una figlia, Hildita. Si trasferisce a Città del Messico. Conosce Fidel Castro e viene arrestato assieme ad altri cubani. È liberato dopo circa due mesi di prigionia.
1957-1958 -Come "medico-guerrigliero" partecipa al fianco di Castro all'invasione della Sierra Maestra all'Avana e alla Battaglia di Santa Clara.
1959-1960 - Diventa cittadino cubano ed entra a far parte del governo castrista come ministro dell'Industria e presidente della Banca Nazionale. Per un certo periodo è direttore del carcere La Cabaña. Sposa Aleida March da cui avrà quattro figli (Aleidita, Camilo, Celia, Ernesto). Compie viaggi diplomatici all'estero.
1961-1964 - Partecipa alla conferenza degli stati americani a Punta del Este. Viene posto al comando della Difesa durante la crisi della Baia dei Porci. Incontra ad Algeri Ben Bella, partecipa a Mosca ai festeggiamenti per il 47.mo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, interviene a New York all'assemblea dell'ONU. In questa circostanza pronuncia alla televisione americana un durissimo discorso in cui riafferma la propria posizione anti-capitalistica. Parte per un lungo viaggio in Africa.
1965 - A marzo rientra a Cuba ed appare per l'ultima volta in pubblico. Il 1 aprile, in una lettera a Castro, annuncia le sue dimissioni da ogni carica e da cittadino cubano. Il mese successivo si reca segretamente in Congo per aiutare militarmente i rivoltosi durante la crisi del Congo. Vi resterà fino a novembre quando - altrettanto clandestinamente - fa rientro a Cuba. Assieme ad un gruppo di fedeli tra cui Tania prepara un piano di guerriglia per portare la rivoluzione in Bolivia.
1966 - A novembre si reca sotto falso nome in Bolivia e inizia a scrivere il "Diario".
1967 - A causa di alcuni delatori la sua possibile presenza in Bolivia viene segnalata dalla stampa. Nonostante questi avvertimenti, l'esercito boliviano è colto di sorpresa durante alcune perlustrazioni dell'area del rio Ñancaguazu, affluente del rio Grande. Numerose sono le perdite per l'esercito tanto che, in presenza di consiglieri militari nordamericani, vengono ristrutturati i comandi. Nonostante questi primi successi, la guerriglia non incontra l'appoggio desiderato. L'opposizione di alcuni membri del partito comunista boliviano, che reclamavano la direzione delle operazioni, la scarsa adesione delle popolazioni contadine, martellate da una propaganda nazionalista, contro l'invasione straniera, da parte del governo dittatoriale del generale Barrientos, le inospitali regioni, coperte da boscaglie spinose e deserti, e la cattura e successiva delazione, anche sotto tortura, di alcuni membri della guerriglia, debilitano l'azione del Che. L'esercito frattanto consolida le posizioni ed eleva il numero e i mezzi dei combattenti. Tra agosto e settembre, oramai braccato da forze sostanzialmente superiori, la sua presenza viene segnalata da alcuni contadini nelle vallate tra il rio Grande e Pucarà. L'8 ottobre in uno scontro a fuoco viene ferito alle gambe e catturato nella "quebrada del Yuro". Il giorno dopo viene ucciso a sangue freddo nella scuola del villaggio de La Higuera per ordine di Barrientos. Felix Rodriguez, agente della CIA di origine cubana, consigliere militare dell'esercito boliviano, scatterà le ultime foto in vita del Che.

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