martedì 24 giugno 2008

MEMORIAL CALCIOPOLI - PARTE XIII -

Oggi una premessa: più passa il tempo, più ci si dimentica che Moggi non era il solo colpevole dello scandalo del calcio, anche se chiaramente ne era il padrone.
Ma a 2 anni di distanza ci dimentichiamo dei suoi complici, Biscardi per es. che continua a parlare in tv di Calciopoli scagionando lui e i suoi amici, essendo lui stesso implicato nello scandalo.
E poi tutti coloro che indirettamente favorivano il sistema-Moggi: Abete, ora Presidente della Figc era il vice di Carraro: non sapeva niente??
Lippi, che convocava in Nazionale gli assistiti del figlio di Moggi, Alessandro, e di suo figlio, Davide, procuratori della Gea. Per esempio: Blasi convocato in nazionale, dopo essere andato alla juve, il costo del cartellino aumenta, lo stipendio pure, i procuratori Davide e Alessandro,tutt'ora attivo, guadagnano di più.
Il gioco è semplice.
C'è sempre stato un conflitto di interessi enorme.
Quindi adesso che si dice che Lippi tornerà alla guida della Nazionale, io sono fortemente contrario perchè, nonostante abbia vinto il mondiale, per me la prima cosa nello sport è l'etica, qualità che il nostro caro Marcello ha perso nel momento in cui s'è adeguato al sistema Moggiano.

..."L'Uefa è il vero cruccio di Lucianone. A Nyon lo conoscono da decenni: le vicende dell'arbitro tedesco Est Kirschen e del greco Germanakos, decisivi per la vittoria della Coppa Uefa con il Napoli e tre anni più tardi del belga Goethals e dell'inglese Hackett ai tempi del Torino, sono una parte robusta del dossier a suo carico.
La Juve insegue la Champions League, e Moggi cerca complicità per mantenere Baldas nella federazione europea, nella quale ha un ruolo marginale. Un incarico di delgato Uefa, una sorte di osservatore tenuto a presidiare le partite internazionali dalla vigilia alla conclusione. Non solo Champions, più spesso viaggi scomodi per la Coppa Uefa. Un pò di prestigio e un rimborso spese.
A Ferragosto del 2004 Moggi fa da piaciere tra Biscardi e Baldas, a quest'ultimo comunica: "Con Aldo ho risolto." Baldas vuole conservare l'incarico, ma "Pairetto mette i bastoni tra le ruote". Lucianone lo rassicura: "Ma immagina se
Pairetto può mettere i bastoni tra le ruote...Che Pairetto ti rompa i coglioni mi sembra impossibile." Lui ha nei confronti di Pairetto un potere sovrano, e risolve tutto.

La ragnatela moggiana arriva fino alla Procura torinese, dove c'è una talpa che mette in guardia Lucianone, gli raccomanda di non esagerare al telefono, di far controllare gli apparecchi, di stare attento alle cimici...
Da allora, ogni volta che va nel ristorante-ritrovo(il conosciutissimo Urbani, in via Saluzzo, a Torino), Lucianone si porta dietro uno dei mille amici, un tecnico di telefonia, ex-Sip, che bonifica la saletta riservata da eventuali microspie. La precauzione non basta, così come non basta l'acquisto di apparecchi muniti di schede non identificabili che arrivano dalla Slovenia. Le utenze a suo nome, o a lui riconducibili, salgono da sei a dieci. Troppe anche per un boss del calcio.

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