giovedì 2 luglio 2009

Incastro

Passeggiavo per Teheran e ho visto manifestanti morti, uccisi dalla polizia, con il benestare del governo illegittimamente vittorioso alle elezioni. Allora sono andato in un palazzo che sembrava essere importante dal suo aspetto esteriore, ma stranamente poco protetto, tant'è che vi entrai facilmente. Cercai qualcuno per denunciare i morti visti per strada, ma mi trovai davanti una segretaria tanto bella quanto stupida che non capiva cosa stessi dicendo. Mi disse che dovevo parlare con Papi, e io non capivo. Fortunatamente eccolo arrivare: un anziano, basso, dal sorriso finto aiutato nel suo cammino da altre due ragazze che lo tenevano sottobraccio(un magnaccia?). Mi fece accomodare, mi ascoltò e mi disse che ci avrebbe pensato lui.
Poco dopo prese il telefono e me lo passò: parlai con un certo Luciano M., il quale mi diede alcuni consigli per come affrontare la partita contro gli apparati statali Iraniani. Risposi che volevo solo denunciare i morti alle autorità competenti.
E lui: " E' quello che sta facendo".
Mi sembrò strano, comunque ero rassicurato dal suo intervento, sembrava sicuro di sè, quindi chiesi di convocare la stampa per la notizia, ma mi risposero che non c'erano più giornalisti a Teheran da quando è passata la tassa sulla memoria: 50.000 euro di multa a chi ricorda un fatto. Deluso, uscii dal palazzo, e m'imbattei in un gruppo di soldati armati che entrarono, arrestarono Papi, rapirono le segretarie e annunciavano un golpe. Ma poi Ahmadinejad, con l'aiuto di Luciano M., li convinse a rilasciarlo e tutto tornò come prima.

P.S. Devo aver fatto un po di confusione tra le notizie....!!

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