venerdì 4 aprile 2008

Di chi è la colpa?

Mi sono sempre chiesto qual è il modo migliore per fermare Berlusconi e il berlusconismo dilagante. Combatterlo a viso aperto rinfacciandogli tutti i suoi errori e svelando i suoi lati oscuri, o ignorarlo, sminuirlo, non dargli la possibilità di parlare di comunisti, ecc…?
Finora nel panorama politico abbiamo assistito alla seconda tesi, tranne rare eccezioni, e il risultato è stato 15 anni di berlusconismo e un colossale adeguamento ad uno stile di vita piatto e misero, come degni sudditi del suo reame.
Molte persone con gli anni hanno imparato ad amarlo e condividerne le idee.
Da dove prende questa forza? Certo le televisioni hanno un ruolo fondamentale nel plagiare le menti, specie quelle più deboli e culturalmente impreparate. Ma può bastare?
Ricordiamoci che tecnicamente era ineleggibile, ma nessuno lo sapeva, nel 1994, e chi lo sapeva stava zitto, chi lo diceva, non contava nulla. Poi s’è trovato un’escabotage per rendere ineleggibile Confalonieri e non lui…
Ma le persone, ripeto, non lo sapevano, e chi lo sapeva continuava a tacere, a non rispettare la Costituzione. Perché?
Alcuni diranno: è stato favorito dal caos precedente, Tangentopoli, le stragi, l’accordo con Provenzano e chissà quant’altro. E comunque sia il primo governo durò poco.
Amcora la massa elettorale era ignorante, ma non berlusconizzata.
Dopo sappiamo tutti cosa successe: Prodi, la crisi, D’Alema, la Bicamerale. Ogni volta che Berlusconi è in crisi, la classe politica per una sorta di macabra solidarietà, lo resuscita.
Bossi diceva peste e corna sul suo conto, il mafioso di Arcore lo chiamava già nel 1995, ma la gente non lo sapeva, e chi lo sapeva taceva, come sempre. Poi dopo 6 anni quando in Tv apparvero un giornalista e un comico che dissero, prima delle elezioni del 2001, parte delle cose dette in precedenza da Bossi e la Lega, che nel frattempo rinnegò tutto, sotto lauto compenso, scoppiò il finimondo.
Per la prima volta qualcuno che sapeva non taceva, una rivoluzione…!
Per la prima volta The dark side of Berlusconi era a conoscenza di una buona parte dell’elettorato, non solo dei lettori della Padania del 1995.
Ma la gente lo volle comunque al governo, nonostante sapesse che su di lui incombevano gravi accuse, spesso documentate, ma alla fine prevalse l'idea che fossero strumentali. Un muro contro muro, in cui la verità non esisteva. I fatti scomparvero, rimasero solo le opinioni politiche. Era un opinione che Mangano vivesse a casa sua sapendolo mafioso. Era un’opinione la magistratura giacobina, comunista, politicizzata.
Si è andato avanti così, le persone convinte che nulla fosse vero, che ognuno faceva solo i suoi interessi. L’ideologia dominante era: tiramo avanti a campà, l’importante è che io e la mia famiglia lavoramo e avemo soldi per vive. E gli avversari politici? Non si deve demonizzare l’avversario, la frase più ricorrente.
Legittimato dal voto dei suoi sudditi, rimasto senza reali avversari, eliminati quelli rimasti, la plebe ancora immune dal suo virus si infettò, e rimasero solo pochi superstiti. Alcuni scelsero di combatterlo raccontando i suoi sventurati incontri di terzo tipo e problemi giudiziari, ma quelli che contavano scelsero la via della ragionevolezza e confronto con rispetto.
Ogni anno la memoria collettiva svaniva, fatti recenti sembravano appartenere a epoche passate.
Il silenzio e l’accettazione di ogni violenza era accettata con buon gusto, anzi, è giusto si diceva.
Forse non rendendosi conto della violenza subita, forse si. L’importante sono i soldi.
Poi di nuovo Prodi, ma ormai era tardi, il berlusconismo era entrato nelle menti dell’80% delle persone, anche di chi non lo vota, di chi pensa di essere di sinistra, o comunista. E infatti tra poco si rivota e molto probabilmente rivincerà per la terza volta. Ma conta poco. Andrò a votare ma è la gente che cambia un paese, non chi lo rappresenta.
E se la gente è lo specchio di un virus, l’antidoto non può essere solo osservarlo con un telescopio, ma devastarlo al suo interno, dopo averlo analizzato e creare un' ambiente sano per isolarlo.
Utopia, forse. Ma Resistere non costa nulla. E io Resisto.
Resisto contro una classe politica corrotta, capace di incorporare mafiosi e ladri e isolare meritevoli e onesti.
Resisto contro fighetti di destra e sinistra, ribelli e conservatori per il proprio tornaconto, abulici dell’indifferenza.
Resisto contro la generalizzata rassegnazione al nulla, a chi dall’altezza della propria presunta intelligenza, sceglie la via degli ignavi.
Resisto, quindi, al tragico connubio tra malapolitica supportata e sopportata da nauseanti pseudocittadini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per me il virus va debellato dalla fonte!!!
L'unica soluzione.