lunedì 19 ottobre 2009

Trattativa Stato-Mafia confermata!!

Grasso: «Trattativa Stato-mafiala vita di molti ministri salvata così»



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L'intervista di Grasso al Tg3

ROMA (19 ottobre) - «La trattativa tra Stato e mafia ha salvato la vita a molti ministri» ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, lo ha detto ieri prima in un'intervista a "La Stampa" commentando la vicenda del "papello" e poi in una al Tg3. «Per la verità - dice Grasso - le indagini precedenti avevano in qualche modo accertato l'esistenza di un tentativo di Cosa nostra di entrare in contatto col potere politico. E' processuale il contatto degli ufficiali del Ros, Mori e De Donno, con Vito Ciancimino. Ed è processualmente accertato che alla mafia, in cambio della resa dei vertici, fu offerto "un ottimo trattamento per i familiari", un "ottimo trattamento carcerario" e una sorta di "giusta valutazione delle responsabilità"».Secondo Grasso tutto questo «lascia intuire il meccanismo che Riina ripete ogni volta, che vuole in qualche modo dare vitalità a una trattativa che risulta difficoltosa. Le proposte del Ros, infatti, sembrano minime a Ciancimino che, a sua volta, si rifiuta di trasmetterle a Riina, anche per timore di ritorsione nei suoi confronti, e perciò suggerisce di 'congelarè tutto e prendere tempo. Le indagini ci diranno poi che Riina, invece, opta per accelerare i tempi e vara la fase operativa per compiere un attentato nei miei confronti. Progetto che sfuma per un disguido tecnico e anche perché in quel momento viene catturato».

Grasso: forse via D'Amelio serviva a riscaldare la trattativa. «Anche via D'Amelio - aveva detto Grasso nell'intervista - potrebbe essere stata fatta per "riscaldare" la trattativa. In principio pensavano di attaccare il potere politico e avevano in cantiere gli assassinii di Calogero Mannino, di Martelli, Andreotti, Vizzini e forse mi sfugge qualche altro nome. Cambiano obiettivo probabilmente perché capiscono che non possono colpire chi dovrebbe esaudire le loro richieste. In questo senso si può dire che la trattativa abbia salvato la vita a molti politici». Grasso cita le carte processuali e anche di un "papellino" comparso poco tempo prima del "papello": «Potrebbe essere stato consegnato ai carabinieri del Ros, al colonnello Mori che nega l'episodio, da uno strano collaboratore dei servizi che chiedeva l'abolizione dell'ergastolo per i capimafia Luciano Liggio, Giovanbattista Pullarà, Pippo Calò, Giuseppe Giacomo Gambino e Bernardo Brusca. Anche quelle richieste ovviamente finirono nel nulla perchéirrealizzabili».

Di Pietro: è gravissimo, Grasso riferisca alla Commissione antimafia. «Se c'è stata una trattativa tra Stato e mafia si aprano i cassetti e si tirino fuori i nomi - dice Antonio Di Pietro - Chiediamo alla Commissione antimafia un'immediata audizione del procuratore Grasso, affinché chiarisca le preoccupanti affermazioni riportate oggi nell'intervista. E' gravissimo che nel nostro Paese ci sia stata una struttura parallela all'interno delle istituzioni che abbia gestito gli affari con le cosche mafiose. Le zone d'ombra, le trattative sottobanco non appartengono ad uno Stato di diritto». Secondo il leader dell' Idv, «lo scenario che si sta aprendo su questa vicenda delle stragi è inquietante, soprattutto adesso che ad ammettere l'esistenza di una trattativa tra mafia e Stato è il procuratore antimafia. Grasso, tra l'altro, ha affermato che questa sarebbe stata portata avanti nell'interesse dell' incolumità personale di alcuni politici di alto rango di allora, a cominciare da Andreotti, lo stesso che una sentenza definitiva ha, nel frattempo, accertato di avere avuto rapporti con la mafia, anche se impossibili da valutare penalmente perché prescritti. Non possiamo credere che a tenere le fila della trattativa tra mafia e Stato fossero soltanto gli ufficiali dei Ros». Di Pietro chiede di «conoscere i nomi dei politici che hanno gestito i contatti con Cosa nostra, gli uomini chiave che prendevano le decisioni» e di «sapere anche qual è il prezzo che lo Stato ha dovuto pagare. Tra l'altro vorremmo capire se i magistrati più esposti erano stati avvisati e tutelati e, nel caso, se l'insufficiente tutela sia stata una conseguenza del diniego e dissenso dei magistrati alla trattativa».

2 commenti:

rokko.79 ha detto...

E' la prima volta che commento un mio post, ma volevo dare alla notizia il risalto che merita.

Praticamente Grasso dopo 17 anni ci conferma ufficialmente la trattativa tra stato e mafia.

Ciò che dice mi lascia pensare che per salvare la vita ad Andreotti hanno sacrificato Borsellino.

Tutti sapevano, e nessuno, chiaramente, disse nulla.

Spero che Grasso si dimetta domani da Procuratore nazionale antimafia, e che piano piano che vengono fuori i nomi dei politici complici dei mafiosi facciano altrettanto.

Questo non succederà perchè siamo in un paese osceno, però vorrei che la gente facesse pressione in tal senso.

Mary63 ha detto...

Grasso non si dimetterà,stanne certo, perchè siamo ridotti malissimo caro rokko.79, sono sicura che agli italiani neanche se gli sbattessi in faccia le prove schiaccianti che il mafiosos mister B ha rubato e truffato si riuscirebbe a svegliarli dal loro torpore mediatico....Durante tangentopoli il popolo italiano ha avuto un rigurgito di dignità (ricordi le monetine lanciate a Craxi?)...oggi non c'è più quel popolo lì....è stato smantellato dalle tv mafio-piduiste di B....Certo c'è una minoranza che si ribella e manifesta ma E' UNA MINORANZA purtroppo! La maggioranza crede al suo duce che tutto fa e tutto risolve...
Se vai a parlare con la gente comune di papelli, lodo Alfano o altro ti ridono in faccia o cascano dalle nuvole...
Ciao! P.S: sono l'anonimo dell'altra volta